MUSTAFA SABBAGH

Nato ad Amman (Giordania) nel 1961, vive e lavora in Italia. Italo-palestinese, cresciuto tra l’Europa e il Medio Oriente, ha un imprinting cosmopolita e un’attitudine nomade.

Già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dopo una brillante carriera come fotografo di moda riconosciuta dai magazine più prestigiosi del mondo, a partire dal 2012 concentra la sua ricerca sull’arte contemporanea per mezzo della fotografia e della video-arte, attraverso una sorta di contro-canone estetico il cui punctum è la pelle, diario dell’unicità individuale.

Armonia dell’imperfezione, indagine psicologica e studio antropologico attraverso la costruzione dell’immagine e dell’installazione ambientale sono gli stilemi che Sabbagh trasferisce con disinvoltura dalle pagine patinate agli spazi dei musei e delle gallerie più famosi del mondo, tra cui il Musée de l’Elysée di Losanna, considerato un tempio internazionale della fotografia.

Spesso protagonista di interviste e documentari che indagano le sue visioni, nel 2013 è stato eletto da Sky Arte HD, attraverso la serie Fotografi, uno degli otto artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo. Nel 2017 Rai 5 l’ha indicato come il cantore privilegiato del lato oscuro della bellezza attraverso il documentario di produzione internazionale The Sense of Beauty.

A oggi Mustafa Sabbagh è stato riconosciuto, da uno storico dell’arte e della fotografia quale Peter Weiermair, come uno dei cento fotografi più influenti al mondo, e uno dei quaranta ritrattisti di nudo (unico italiano) tra i più rilevanti su scala internazionale. In seguito alla sua prima mostra antologica XI Comandamento: Non dimenticare, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, “manifestando profonda ammirazione per la sua arte e il suo sguardo verso lo stesso punto estremo dell’orizzonte”, gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Sempre nel 2016, la compagnia teatrale Nèon (Catania) si è ispirata alla sua opera omnia per la realizzazione della pièce Invasioni – Dedicato a Mustafa Sabbagh, scelto da Panorama come uno dei dieci migliori spettacoli teatrali del 2016.

È stato inoltre chiamato a risemantizzare, a dimostrazione che l’arte è un continuum, l’Ebe di Canova (Musei San Domenico, Forlì, 2017), la Venere Pudica di Botticelli (Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 2017), la Venere dei Porti di Sironi (Casa museo Boschi Di Stefano, Milano, 2015).

Le sue opere sono presenti in numerose pubblicazioni accreditate internazionalmente (tra cui Faces. The 70 most beautiful photography portraits of all time, a cura di Peter Weiermair), in monografie fuori catalogo (tra cui About Skin, edita da Damiani e acquisita dalla biblioteca di volumi d’arte della Tate Gallery, Londra) e in molteplici collezioni permanenti, in Italia e all’estero, incluse le storiche Collezione Arte Farnesina, la collezione della Fondazione Orestiadi e della Fondazione Ferrara Arte. Uno dei suoi progetti, inoltre, è stato acquisito dalla collezione di arte contemporanea del MAXXI (Roma).