A Bomb to Be Reloaded

A Bomb to Be Reloaded

Un progetto dell’artista con base a Londra che vuole riportare a galla un’autoanalisi e autocritica del pensiero eurocentrico ed occidentalizzato.

Mostra personale a cura di Samira Mosca 
Opere di Alessandra Ferrini. Anno 2021.

Smemorati, superficiali, ingenui, siamo “italiani brava gente”; queste le ragioni dietro la scelta di portare a Bolzano, nell’ambito di Trevilab l’esposizione personale di Alessandra Ferrini ed in particolare del progetto A Bomb to be Reloaded. Il progetto è incentrato sulla ricerca dell’artista con base a Londra vuole riportare a galla un’autoanalisi e autocritica del pensiero eurocentrico ed occidentalizzato. Senza la consapevolezza delle basi su cui si incentra la nostra visione non possiamo nemmeno avere una comprensione effettiva e un'elaborazione di potenziali azioni verso ciò che è stato innescato dal passato.


Le immagini, i documenti storici, le proiezioni, le installazioni del progetto A Bomb to be Reloaded esposto nelle sale a piano interrato di Trevilab spingono ad entrare in un bagaglio storico che tutti ci portiamo dietro e che pone le basi per la comprensione di un presente controverso e pieno di possibilità. Le sale che ospitano le opere di Alessandra Ferrini ricordano per la loro locazione sotterranea gli ambienti di un archivio polveroso, magari dimenticato e maltrattato come quello del CDFF (Centro di Documentazione Frantz Fanon) sul quale l’artista ha operato. La speranza però che proprio tramite l’arte si possa far uscire dall’oscurità anche tematiche di difficile digeribilità è data dalla volontà della giovane artista di lavorare con passione su dinamiche così complesse come quella della decolonizzazione del pensiero occidentale e colonialista.

L'artista crea infatti opere dalle molteplici connessioni, aperture, spesso in dialogo con uno spazio o con altri creativi, artisti e personalità che contaminano e arricchiscono le sue ricerche. Così anche a Bolzano il progetto prende vita tramite una serie di incontri che avranno luogo in un luogo molto particolare. All’ingresso dello spazio espositivo è infatti presente una struttura fissa che permette la proiezione a 360° di materiale video. Verranno così proiettati documenti relativi al progetto esposto permettendo la creazione di quell’ambiente immersivo entro il quale si svolgeranno gli eventi del public program. L’artista stessa terrà un workshop di approfondimento sulle modalità di lavoro con l’archivio e la ricerca storiografica con due classi delle scuole superiori. In più lo spazio espositivo prenderà vita tramite la programmazione di una conferenza dove l’artista si troverà in dialogo con l’Archivio Storico di Bolzano

Il luogo scelto per l’esposizione è particolarmente significativo. Non si tratta infatti di una galleria, museo o un luogo unicamente dedicato all’arte e con un pubblico abituato alla sua fruizione ma al contrario il Trevilab è un centro culturareche raggruppa nello stesso luogo una Mediateca, un Centro Multilingue, una Biblioteca e spazi per conferenze ed allestimenti espositivi. Il Trevilab risulta così essere l’ambiente più adatto al progetto A Bomb to be Reloaded dato che permette la convivenza di ambiti molto cari all’artista come il video, l’incontro tra diverse culture e la ricerca storica.