Tre opere degli studenti acquisite per le collezioni di Fondazione di Modena

Tre opere degli studenti acquisite per le collezioni di Fondazione di Modena

Ogni anno, al termine dei percorsi accademici della Scuola, vengono selezionati i lavori degli studenti e giovani artisti che entreranno a far parte della collezione di Fondazione di Modena, arricchendo il già ricco patrimonio di opere gestite da FMAV con linguaggi sempre nuovi e diversi.

Quest’anno la commissione composta da Claudia Löffelholz (Direttrice della Scuola di alta formazione) Lorenzo Respi (Direttore collezioni FMAV) e Daniela Tozzi (Producer e curatrice) ha valutato le opere degli studenti del Master sull’immagine contemporanea biennio 2019/2021 e ha stabilito le seguenti acquisizioni:

Fiorenza Triassi, Ground as Meditation, 2022, 2 stampe inkjet 100x80 cm cad. 
Per la maturità dell’opera presentata in grado di estendere i confini della scultura all’interno del linguaggio fotografico tramite un utilizzo sapiente della tecnica. 

La ricerca fotografica di Fiorenza Triassi si basa sul multispecismo, la neurobiologia vegetale e il rapporto tra natura e cultura. Nel lavoro Ground as Meditation, partendo da una riflessione sull’atto del camminare pensato come un vero e proprio processo di apprendimento, Triassi assegna un nuovo significato al concetto di suolo: quest’ultimo non viene considerato materia inerte, ma un agente che affronta un processo continuo di trasformazione e rigenerazione, capace di influenzare e modificare l’ambiente circostante. La roccia, isolata dal suo contesto naturale, si trasforma in una scultura di cui è possibile immaginare le forme precedenti, i cambiamenti subiti - o agiti - nel corso del tempo. Attraverso questa stratificazione, organica e inorganica, temporale e spaziale, l’oggetto ritratto permette allo spettatore di mettere in discussione il modo in cui viene percepito l’altro oltre l’umano. 

Beatrice Zerbato, The Crack of the Cosimc Egg, 2022, stampa ai sali d’argento 43x58 cm  
Per aver saputo tradurre un concetto onirico con l’utilizzo di tecniche di stampa tradizionale dimostrando grande abilità nell’utilizzo della tecnica di stampa analogica in camera oscura. 

Beatrice Zerbato racconta un mondo onirico legato alla simbologia e alla mitologia, conferendo allo spettatore diversi livelli di lettura. The Crack of the Cosmic Egg si ispira al mito dell’uovo cosmico, che simboleggia l’origine, l’unità primordiale dell’essere e l’universo nella sua forma embrionale indivisa. Il titolo riprende l’idea della crepa nell’uovo come metafora di rottura con una realtà che non è più identificabile o categorizzabile. Tanto le nuove scoperte della fisica, così come la mistica religiosa presuppongono che ogni entità è compresa nella totalità delle relazioni da cui scaturisce, concependo l’intera esistenza su base relazionale e distruggendo il pensiero individualista moderno. La luce che esce da questa rottura è simbolo della trama della realtà come la conoscevamo che va in frantumi. 

Fabrizio Previti, _l’ombradellecose, 2022 Installazione: 36 stampe laser su acetato 42x29,7 cm cad., cuciti a mano 
Per aver saputo dare forma fisica al flusso continuo delle immagini trasferendo le tracce visive dei ricordi in una scultura sospesa. 
   
Da bambino Fabrizio Previti ha visitato Londra. Una delle sue prime richieste ai genitori fu quella di visitare i Kensington Gardens. I genitori lo accontentarono con una lunga camminata, che fece rimpiangere al bambino la richiesta. Anni dopo Previti si ritrova nuovamente a Londra e a causa di un’insonnia persistente che da sempre lo accompagna, prende la sua macchina fotografica con una sola pellicola e inizia un nuovo viaggio verso i Kensington Gardens. Questa volta la richiesta è di sapere cosa separa la vita adulta dall’infanzia. L’immagine, in questo progetto, è un ponte curvo che continua ad alternare le sue superfici, riunendo tutto in un’unica facciata: il presente dello sguardo e il passato della memoria, dove lo spettatore può vagare liberamente senza direzioni, perché quando le persone crescono dimenticano la via. 

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Immagine di copertina 
Fiorenza Triassi - Ground as Meditation