MARINA CANEVE

Sviluppa progetti di ricerca attraverso la fotografia con una pratica dove sono centrali la stratificazione e il dialogo tra discipline e linguaggi; il suo lavoro si inscrive nella dimensione della ricerca artistica. I suoi progetti nascono prevalentemente dalla messa in discussione delle narrazioni stereotipate e frontali. 

 

Marina Caneve (1988) ha esposto in istituzioni nazionali e internazionali tra cui il MAXXI a Roma, Fotohof a Salisburgo, l’Institut Néerlandais a Parigi e La Triennale di Milano. Ha realizzato campagne fotografiche tra le quali Atlante Sapienza 22, MAXXI; Italia Inclusiva, MAECI; Tredici sguardi sui Musei Lombardia, Direzione Musei Lombardia e Mufoco; Atlante Architettura Contemporanea, MiC e Mufoco; Unesco, ICCD; Marghera on stage, Padiglione Venezia, La Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui il MAXXI, l’ICCD, il MUFOCO e il Museo Nazionale della Montagna. 
Tra i premi nel 2023 è vincitrice di ItalianCouncil– Edizione 12 con Bridges are Beautiful (working titlecon il supporto di FMAV e UGM, nel 2018 di Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea Reggio Emilia e COTM Dummy Award e nel 2019 il Premio Bastianelli; shortilisted per il Prix dulivreRencontres d’Arles, C/O Berlin Talent Award e il Premio Gabriele Basilico. È tra gli artisti invitati da CAMERA al progetto europeo FUTURES. 
Dal 2013 è co-curatrice del progetto CALAMITA/À, una piattaforma di indagine interdisciplinare che esplora il tema della catastrofe a partire dal caso studio del Vajont. 

Tra le principali pubblicazioni Are they Rocks or Clouds? (Fw:Books), Di roccia, fuochi e avventure sotterranee (Quodlibet), La valle tra le cime e le stelle (Quodlibet)La forma dell'acqua svanisce nell'acqua (A+M). 
Caneve combina la sua ricerca artistica con l’insegnamento; dal 2019 è docente presso il Master IUAV in Photography e Spazio Labo’, oltre a curare workshop per diverse istituzioni.