K-EVERYTHING. L’EFFETTO COREA

K-EVERYTHING. L’EFFETTO COREA

Una ricerca sugli effetti globali della Korean wave attraverso il lavoro di sei fotografi internazionali.

Mostra collettiva online a cura di Emilia Jacobacci e Giorgia Padovani 
Artisti coinvolti:CYJO, Françoise Huguier, Agnese Morganti, Filippo Venturi, Ji Yeo, Hannah Yoon. Anno 2021.

Nato come ricerca sugli effetti globali della Korean wave, K-Everything offre, attraverso il lavoro di sei fotografi internazionali – CYJO, Françoise Huguier, Agnese Morganti, Filippo Venturi, Ji Yeo e Hannah Yoon - una prospettiva multi-sfaccettata e complessa sulla natura e l’ampiezza di quello che è stato definito nello studio The Birth of Korean Cool di Euny Hong «il più grande e il più veloce mutamento del paradigma culturale del mondo nella storia moderna». Concepito durante l’esplosione del COVID-19 e realizzato interamente in modalità a distanza, il progetto ha messo in relazione i fotografi unendo Seoul, Parigi, Cesena, New York, Milano, Philadelphia e Miami, riflettendo l’assenza di confini e la trans-nazionalità proprie della nuova cultura globale al centro della sua stessa indagine.


L’attuale situazione sociale, caratterizzata dal diffondersi della pandemia a livello mondiale, ha visto un generale ripensamento delle modalità di interazione e di fruizione dell’offerta culturale attraverso una sempre maggiore ricerca e lo sviluppo di possibilità virtuali. È alla luce di queste considerazioni che un progetto che riguarda la globalità e la fluidità della diffusione culturale a livello mondiale, trova la sua destinazione naturale nella sperimentazione della piattaforma web Artsteps, un luogo “reale” poiché esistente, ma nella versione simultanea, ubiqua e duttile della virtualità. E poiché la globalizzazione porta con sé il presupposto dell’accessibilità e della democrazia della cultura, si è voluto pensare per K-Everything a uno spazio libero, senza barriere di ingresso, che permettesse di rendere fruibile la mostra.


Se le possibilità creative offerte dalla virtualità nel campo dell’esperienza espositiva sono molteplici e complesse – oltre che attuale materia di sperimentazione informatica e tecnologica in termini di realtà aumentata, possibilità di partecipazione live o modalità di fruizione personalizzate – Artsteps compie nel suo piccolo una semplice eppure significativa rivoluzione, offrendo la possibilità di rendere un progetto espositivo, dalla libertà creativa potenzialmente ampia, condivisibile, aperto e accessibile ovunque.Con l’idea che questo progetto, che unisce attraverso il linguaggio universale dell’immagine geografie diverse, possa essere un passo nella direzione di una virtualità come hub di collaborazione creativa per un’esperienza reale della visione sempre più aperta e condivisa.